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La conoscenza genera consapevolezza. 

Tutto è iniziato da questa semplice considerazione e dal desiderio di voler restituire al luogo che ci ospita –le Strette di Cocciglia – qualcosa di tangibile, che gli rendesse merito e al tempo stesso trasmettesse emozioni positive ai visitatori.

Poi ci siamo fatti prendere la mano e il progetto ECOlab è andato molto oltre, diventando di fatto la sezione non-profit di Canyon Park per la valorizzazione del territorio e dei valori della montagna.

L’obiettivo è stato dare più profondità a chi visita il luogo o vive esperienze, aggiungendo emozioni e consapevolezza, tecnologia e arte, il tutto a cielo aperto.

Il Percorso Natura alle Strette di Cocciglia

Il primo progetto di ECOlab è stato il percorso Natura

Un progetto articolato offline e online. All’interno del parco sono stati posizionati 6 pannelli narranti, che accompagnano a Canyon Park i visitatori su 6 temi specifici per calare i visitatori dentro la magia del luogo.

 Ogni pannello ha un’estensione web con approfondimenti sulla flora, la fauna, la storia e la geologia. 

I pannelli narranti di ECOlab

Le illustrazioni sono tutte realizzate a mano da un artista e art director toscano, Alessandro Rabatti (CamminoLento, ECOlab e Canyon Park sono stati tutti concepiti  -come immagine- da lui e la sua società di design).

Un percorso articolato dove bacheche di castagno, QR code , storia e illustrazioni convivono con un’armonia tutta loro. Lo scopo di ECOlab è quello di coinvolgere i visitatori in maniera consapevole su temi come sviluppo sostenibile ed ecologia intrattenendo in maniera multisensoriale.

Le illustrazioni di Alessandro Rabatti

Le strutture in castagno sono state realizzate da un falegname e padre di uno dei nostri ragazzi, Franco, ma noi lo chiamiamo il Michelangelo della Garfagnana (è di Pieve di Fosciana , detta la Pieva dai locali).

Uno dei Pannelli narranti – Geologia del Canyon

Il progetto è stato ideato e coordinato da un visionario, educatore ed esperto di tematiche ambientali, l’Arch. Jacopo Bardi con un team di consulenti scientifici tra i quali geologi, biologi e il fondamentale contributo dell’Istituto Storico Lucchese sezione Bagni di Lucca. ECOlab ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Bagni di Lucca per l’alto valore sociale riconosciuto. 
Il progetto è stato interamente finanziato da Canyon Park.

Ma anche le attività del parco sono state coinvolte nel progetto. Le esperienze outdoor sono infatti integrate con ECOlab fornendo lo spunto anche per attività di educazione all’aria aperta per le scuole con le Guide Ambientali del parco. 

Chi entra nel canyon con la tavola SUP avrà una mappa delle Strette per individuare le rocce dove poter bere l’acqua di sorgente o poter guardare un video con la vista da sotto l’acqua! L’istruttore in accompagnamento completa le informazioni raccontando i mille segreti del canyon.

Nel percorso aereo invece sono collocati in punti specifici dove di sosta dei pannelli, scansionando il QRcode (viene data una tasca speciale) sarà possibile vedere video dedicati che aumenteranno il coinvolgimento mostrando il fiume in piena o video subacquei che hanno vinto premi internazionali e foto del canyon. 
Perché quell’albero è piegato? Perché l’acqua è così blu?

Wayfinding del parco
Gli Hotspot sul percorso

È stata creata una segnaletica completamente nuova e integrata che abbiamo chiamato Wayfinding in modo da potersi muovere all’interno del parco con maggiore consapevolezza. 

La mappa del parco e le sue attività

Tecnologia da Nerd ma…

Per poter rendere possibile tutto questo rispettando i rigidi vincoli che ci siamo imposti, siamo ricorsi alla consulenza di specialisti delle connessioni satellitari remote che operano in Africa nel mondo della cooperazione e alla realizzazione di un adeguato impianto fotovoltaico di ultima generazione. Abbiamo avuto più ingegneri al parco durante il periodo di realizzazione che la NASA, ci mancheranno le loro conversazioni incomprensibili! 

Un ringraziamento va alla Mi.Ce Media con sede a Bruxelles.

In pratica al parco abbiamo server, energia e traffico dati senza avere un solo cavo, tubo, utenza che ci colleghi alla civiltà. L’unico collegamento (e ci piace così) è l’antico Ponte nero. La tecnologia se opportunamente impiegata può essere parte della soluzione, non solo il problema.

Isolati si, ma tecnologici diamine!

Per visitare le informazioni di approfondimento sui vari temi visita la sezione dedicata 

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